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interessi dei capitali necessari alla speculazione a cui le società stesse si dedicano.
Tale opinione che parte da retto sentire, se è lodevole negli uomini privati, tale a mio credere non potrebbe riputarsi in chi dirige i destini di una nazione. L’amministratore stende la provvida mano sulla massa del popolo, tutela i suoi interessi, provvede agli urgenti bisogni, allontana il furore delle disgrazie.
L’azion del governo, che non può suddividersi in tante parti, quanti sono gli individui che compongono la nazione, è spesso costretta a intaccare gl’interessi dei meno per favorire quelli dei più. Né ciò potrebbe altrimenti succedere, essendochè nell’ordine stesso della natura incontrasi colla disparità degli oggetti creati la disparità delle inclinazioni e