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gioni dell’America, dell’Asia, dell’Affrica e dell’Europa, e più tardi, dell’Oceania, divennero preda dei Britanni. Per la qual cosa le nazioni europee più sbalordite che sorprese dalla rapida fortuna britannica, si adattarono poco a poco a riconoscerla signora de’ mari, ed a preferire gli oggetti di manifatture inglesi a quelle di altre contrade.
Il genio di Sully, e più tardi la perspicacia ed attività di Colbert aveva creato all’Inghilterra una pericolosa rivale. La Francia ricca di produzioni naturali, fertile d’ingegni intraprendenti e vivaci, forte per numero d’uomini e di elementi utili alle arti, al commercio, urtò più volte la potenza britannica e tentò carpirle la corona dal capo. Un Italiano, che una Francia innalzò al seggio supremo, ed a cui l’Italia diede la ferrea corona dei Longobardi, corse