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ebbe la sorte di trovare il secondo vetro perfettamente puro, eccettuatene due lievi macchie, le quali erano però poste sì vicino alla circonferenza, che potevano essere nascoste dal cerchio di rame, che dovea servir di cornice. Il peso di questa prodigiosa lente affazzonata era di 14826 libbre, e la sua potenza ingrossante di 24000 fiate l’oggetto. Epperò si presunse, ch’ella sarebbe capace di rappresentare i corpi del nostro satellite lunare alcunchè al dissopra di 18 pollici di diametro, purchè l’immagine loro focale fosse resa distinta da una transmissione di luce artificiale. Tuttavia non alla semplice potenza illuminatrice del microscopio idro-ossigenato applicato alle immagini focali di quella lente appoggiava sir John Herschel esclusivamente la realizzazione delle sue belle teorie, e delle sue speranze, ma egli pur contava non poco sull’illimitata applicazione dell’istromento a surrogare il secondo ingrossatore dei telescopi riflettenti. Pensava a sorpassare per tal modo di gran lunga le potenze dei loro più grandi ingrossatori.

Una non interrotta corrispondenza seguì durante alcun tempo fra le Accademie d’Inghilterra, di Francia e d’Alemagna colla mira di perfezionare il meglio che si potesse le tavole di longitudine dell’emisfero del sud, le quali erano difatti assai meno esatte di quelle dell’emisfero del nord. Gli Accademici d’Inghilterra, che s’occupeno della scienza delle longitudini, portavano alto concetto della nuova teoria telescopica d’Herschel, e dell’ingegno dell’inventore. Essi determinarono il Governo a sollecitare i di lui servigi per osservare il transito di Mercurio sul disco del sole. Tal passaggio dovea seguire addì 7 novembre 1835: i due astri cominciavano a trovarsi in congiunzione alle ore 7. minuti 47. e secondi 55 di sera, ovvero, termine medio, alle ore otto, 12 minuti e 22 secondi. Un tal fenomeno doveva accadere invisibile a pressochè tutto l’emisfero del nord. Al Capo di Buona-Speranza era stato sino a quel punto generalmente osservato il passaggio di Mercurio e di Venere sul disco solare. Quello di Venere non avendo più avuto luogo dall’anno 1769, e non dovendo succedere di nuovo che al 1874, le osservazioni esatte di quello di Mercurio, che si rinovellavano più spesso es-