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rimase colpito dall’originalità di siffatta idea; stette un istante sovra pensiero, e quindi quasi esitando mosse parola dell’aberrazione di oscurità dei raggi, e poi dell’angolo d’incidenza. Sir John più confidente, ricordò l’esempio dei riflettitori newtoniani, ne’ quali una tale aberrazione venne corretta dal secondo speculum, e l’angolo d’incidenza restituito dal terzo; e soggiunse: perchè il microscopio non potrebbe illuminarsi? applicandovi l’idro ossigeno non si verrebbe forse a rendere distinto, ed anche ad ingrossare all’uopo l’oggetto focale? Sir David balzò dalla sua sedia col delirio di una gioja di convinzione, e saltando quasi fino al soffitto, gridò: Tu se’ l’uomo... Fu allora a chi più presto de’ due filosofi esprimesse la seguente idea: che se i raggi d’un microscopio idro ossigenato, nell’attraversare una goccia d’acqua, contenente la larva d’un moscherino, o qualsivoglia altro oggetto invisibile all’occhio nudo lo rendono non solo affatto distinto, ma pur anco ingrossato della dimensione di parecchi piedi, così pure la luce artificiale nell’attraversare il più piccolo oggetto focale d’un telescopio lo dovrebbe ingrossare all’infinito. Solo mancava un recipiente per l’immagine focale, onde trasmetterla, senza romperla, alla superficie, su cui ella doveva vedersi sotto la luce cangiante dei riflettitori microscopici. Nelle numerose sperienze, che si fecero nelle seguenti settimane dai due filosofi cooperatori, fu deciso, che un medium dell’argento più puro sarebbe stato il più convenevole, che adoprar si potesse.
Questo medium rispose perfettamente alla loro espettazione, allorchè si valsero d’un telescopio ingrossante di cento volte l’oggetto, e d’un microscopio tre volte al di sopra d’una tale potenza.
Allora sir John Herschel concepì il piano prodigioso del presente suo telescopio. La potenza di quello di suo padre lo lasciava a quaranta miglia di distanza dal favorito suo pianeta; epperò egli risolse di tentare la formazione d’un instromento più possente, che gli facesse guadagnare tutto quello spazio. Il danaro, che impenna le ali alla scienza, ed è nerbo della guerra, pareva solo gli mancasse, e l’acquisto d’un sì gran movente