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notte 45

Le ceneri disperga, e noi smarriti
Fuggiam da’ nostri già distrutti alberghi
A mirar lo splendor d*<un giorno eterno.
Sorge alla vita Tuoni. Di questa ei prova
Stupor, e volge a se d’intorno un guardo.
Ovunque ei mira, di color che vivi
Furo, memorie incontra. Afflitto ei trae
Nel mirarle un sospiro. Estinto ei cade,
E la sorte, che pianse, egli già soffre.
Pianger gli altri un istante, ed aver poi
Nel momento che segue il pianto altrui,
È de’ viventi inevitabil fato.
Quanto è insensibil l’uomo! Il tempo fujge,
La morate arriva, e tutta Paria echeggia
Di funebri metalli. In fiero aspetto
L’Eternità minaccia. In moto è il tutto,
Il tutto agisce, e nell’agi? s’accende.
Ogn’esscre s’avanza, il passo affretta
Verso la meta sua. Dà il tutto all’uòmo*
Stimoli, e voce ad affrettarsi anch’esso
Al termine prescritto. E l’uomo intanto,
Che sceglier dee tra due contrarj estremi,
Il cui fato sarà tra pochi istanti
Immutabile eterno, e che sospeso
Resta un momento sol sovra gli abissi
A debol filo, e in quelli poi si perde;
L’uomo al tetro, f rag or di questa immensa
Tempesta universal fermo, tranquillo
Rimansi, e chiude a un dolce sonno i lumi?
Destati sventurato. Ostri, e corone
Sprezza se vuoi; ma de* tuoi giorni il corso
Sospendi, arresta, e sii di quelli avaro.
Il momento, che fugge, acquista, e pensa,
Che d’un’ora sull’ali agili e preste
Posa un’Eternità. Del tempo a forz
Ferma il cocchio veloce, e a lui ritogli
Quel che seco si trae, ricco tesoro
Del tuo destino. A lui tu porgi ardenti
Suppliche e voti, affinchè i dì ti renda,