Pagina:Delle notti di Young traduzione di Giuseppe Bottoni e del Giudizio universale dello stesso Young.djvu/320

294 VENTESIMASECONDA

Per proseguir ne* miei $ì folli- erro ri i
255Più pretesti non ho. Scorse quel tempo, v
la cui lacci rendeano a’ miei veni- Anni
Fiere passioni, in, cui tratto mi vidi
Al precipizio da bollente fiamma,
Che i miei sensi occupa. Lungi i miei passi
260Ne trasse la vecchiezza: a poco a poco
Agevole il sentier, che alla virtude
Or guidando mi va, resero gli anni»
Infelici > ed oh quanto il bianco crine
Sarebbe in me, se la follìa vivendo
265Più d’ogni mia passion,: duella vecchiezza
Vani rendesse i salutari effetti!
Assistetemi, © stelle... I voti miei
A te, de’ mondi Artefice stupendo,
Volgo y il cui braccio onnipotente e mota
270A sì vasto orologio, e leggi impresse
Con q,uai or dia severo, e sovrumano
Le tante ruote, sue muo volisi insieme?
De 1 nostri dì l’irrevocabil fuga
Palesa ai ciglio il chiaro suo viaggio
275Schiudimi i lumi, formidabil Nume.
Pria ch’ogni luce a lor tolga la morte.
A interpretar ili* insegna i muti dogmi
Dell’opre tue, ed a mirar quai sono
Gli oggetti in se, non quai li mostra al ci
280D’un mondo seduttor lo specchio infido.
Fa che sempre mi vegga in faccia il tempo
Vegga 1* etèrnitade • Oh Dio,, quai rischio
Se a quello, a questa da mortai si* adatti
Ingannevol misura! E’ questo errore
285La rovina dell’uom. Tu fa, ch’io ponga
E questa y e quello- in ben sicura lance,
Che il vario peso lor quai è m’insegni:
Tu fa, che il tempo sempre a me rassembr
Un rapido momento J, e che l’immenso
290Orbe eterno volgendo-ali* alma in faccia
La sua grandezza, al Ciel sempre l’inviti;
E quando fia che del presente io* veggia