Pagina:Delle notti di Young traduzione di Giuseppe Bottoni e del Giudizio universale dello stesso Young.djvu/281


NOTTE. 255

La quegli astri, che il ciglio umano or vede
Quali scintille sul notturno manto,
Quei sembreranno allora immensi Soli,
hi verseranno in si e m sul nostro cigliò
130Fulgidissima luce a gran torrenti. .
O notte maestosa, augusta madre
Dell’universo, t> tu, che pria del Sole
Nascesti, e pni del Sole ancor vìvrai:
Tu, che con occhio rispettoso ammira
135Chi vive in terra, e in cielo, e dove io debbo
Tue lodi incominciar, dove arrestarmi? „ «
Alla tua fronte tenebrosa fanno .. . *
Ricco serto le stelle. Agili nubi,
Che l’ombra tempra, insiemejunisce, e ’mischia,
140Or distese, or grappate in mille guise
Tesson l’immenso drappo, onde si forma
Il luminoso tuo manto, che ondeggia
Sotto il tuo piede, ed empie i cieli azzurri.
La cupa maestà, che ti circonda,
145La più mirabil opra, e la più sacra
È, che nel seno suo chiuda natura •
Grata la Musa mia cantar ti debbe,
E le lodi, che a te tessere io tento,
La corona saran di mie fatiche.
150Velo oscuro saran di stelle aurate
Sparso, che sovra a ciò eh 1 io pinsi io stenda,
E disteso così chiuda la scena.
E qual potrebbe Tuoni tema più degno
Prender del canto suo? Dell’universo
155Celebrano il natal gli Angeli in Cielo,
Sulla terra intuoniam l’inno sublime,
Che con essi cantar dovremo un giorno.
Qual altra scuola i sensi nostri puote
Meglio dispor della celeste gloria
160L’estasi a sostener? L’eterno Iddio
Lenoni destinando a contemplar l’immensa
Maestà: del suo volto, al guardo umano
Questa presenta portentosa scena,
Perchè abbia vista più robusta, e P occhio