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NOTTE. 249

Par che l’armi ne sprezzi: e tutto soffre,
Tenta ogni impresa, e sempre il ferro ha in pugno:
295Pugna fino al cader, e allor che cade,
Porta lo scudo suo per moto ~ Ho vinto*
É sua conquista il Nume, ed immortale
Quella morte lo fa, che gli altri uccide .
Possa ancor io morir ( vanno i mortali
300Esclamando tuttor ) com’ei morìo!
Viva dunque ciascun com’ei già visse.
Ma sulla terra ogni uom muto rimansi,,
E irresoluto in mille sogni ondeggia.
Nél ritratto ch’io pinsi,- uomo leggero,
305Riconosci te stesso? Il tuo volere . >
Languido sempre, in niun oggetto trova
Pace, che stabil sia -, vano, incostante
Corre di Brama in brama, or quell’oggetto
Siegue, or d’un altro ha lete, e sempre inquieto
310Agitandosi sta senza diletto.
Un’eterna tristezza è ciò che acquisti:
Ti tormenta il riposo, e vani sono
I mezzi usati ad isf uggir la noja.
A te fan d’uopo quei piacer, che han seco
315Strepitoso apparato. I sensi tuoi
Aridi, e stanchi non ritrovan dolce
Che la sola follìa . nè son destati
Che della colpa dalle scosse ardite»
II tuo finto goder ricevi in presto,
320E tuo giammai non è, giammai ne sei
Possessore tranquillo, e affatto il perdi
Se svanisce l’oggetto ove il fingesti»
Questo piacer somiglia un’onda lieve,
Che sotto la tua man guizzale s’invola;
325Una malconcia tela, e malformata
Di brani varj senza norma uniti,
Perchè unirsi non ponno, e in mille parti
Lacera} e questo è quel ridicol velo
Dalla follìa tessuto, e che%ti fingi
330La tua miseria ad occultar capace .