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NOTTE. 247

215Tutte le sue potei*z$ insiem sen vanno
Con armonico moto, e fan trai Ipro
Nodo amico e perfetto. A lai npa costa .
Più sforzi la virtù; sull'alma sua
D'invecchiato costume ottenne i -dritti ,
220Ed il poter -di' ogni, più cajido affetto ,
Giù Angeli, amici suoi , $Q^dpn dal 4*1*
Per mantener vivace eE|tr# il suo cote
Quel sacro foco v che v' fpcesè il Nume*
La virtude, eh' ornai gode il possesso
225D'ogni angolo del core, al suo volere
Sempre comanda collo stesso impero . ,
Della necessitade , € di natura
Crede seguir 1' amabile .pendio , .
lì suo voler n^ir obbedire a l^i .
230Non conobbe giammai che sia la noja.
Questo lento .veleni che l'uom distrugge 5
No, che unirsi non puote un sol momento
Col placido tenor del viver suo s
Che sebbene è lo stesso, è sempre v?rio i »
235Ne delle brame sue l! amato oggetto
Può languire, o invecchiar per volger d'anni .
Raro è che sorga, in Ciel l'alba, e non sveli
Orizzonte novello agli occhi suoi ,
E nuovi sensi nel suo sen non desti.
240La sua felicita lucido filo . *
È, che si stende, e con vivace raggio
Tutta la serie de' suoi giorni indora ...
Sol da somma saviezza ha forma , c vita
Somma felicità. Nella virtude
245Non v'ha cosa, che sia piccola e vile,
Che' non desti piacer. Se V uom rifletta,
Che il Nume stesso vuol ciò che si vuole
Da ^irtù, da ragion: qual fregio illustre
Questo cenno divino agli atti impresta
250Della nostra obbedienza anche più lievi ?
Ne quel languor, che la viltà produce,
Un tal uomQ risente, o la stanchezza,
Che d'incostanza è figlia . È sempre eguale