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246 DECIMANONA

Dall’infelicità, posar tranquillo
Jn un dolce abbandono in seno a Dio!
Color, de’ quali la debolezza cangia
In chimera ogni ver, dà’ quai creduta
180Impossibile è sempre ogni virtude,
©i cui senso non han, non hanna idea,
Svela ( esclamando van ) questo portento
Ov’è colui, che dì natura possa
Il pendio trattener? Dal ciel#* stesso
185Forse non ebbe degli umani affetti
L’impetuoso instabile torrente
Direzione, e vigor? Forse no» trae
Seeo questo torrente ogni progetto
Impotente delluomo, e di ragione.
190L’inutili fatiche, i sforzi vani
Nella sabbia, ch’ei mena, ei non asconde?
Anime vili, e di coraggio ignude,
Tal sublime mortai, che voi credete
Un ente immaginario, anch’esso segue
195La natura, e di questa il pianto adempie,
Ma per sentiero al cammin vostro opposto
Lepassioni xion son, che il traggon lungi
Dalla linea, che all’uom già fu prefissa:
Docili alla ragione, avvezze ornai’
200Le sue voci ad udir, senza contrasto
N’eseguiscòno i cenni, e il lor diletto
Trovan soltanto in obbedire a lei.
Non conosce il suo cor l’orrido incendio
Di tai fiamme voraci, a cui dan vita
205Interesse, e ambizione ihsiem pugnando
Chiara l’intelligenza, e senza nubi
Non riceve che idée distinte, e pure
Queste richiama a rigoroso esame
Con un ciglio imparziale, e poi pronunzia
210Giudizio senza error; nò ma * punita
Da pentimento vano è la sua scelta.
Sempre in cairn? ei si sta, l’ordine ei serba
Che fissò l’alto Nume; on«T ei respira
Sempre ( se dir si puote ) aura beata .