Ma quella illustre, e limpida saviezza,
Che gli oggetti scompone, ed ogni lata
Ne contempla, e perchè simili, o varj 65Sieno, e qual punto in lor l’altro somigli
Vede, de’ pregi lor calcolo forma,
Ed il ver, ch’è nascosto, a farsi noto
Obbliga, e vuol che il cenno suo rispetti,
Quanto è raro trovar! Si cerca in vano 70Nelle folte assemblee; che questa in sorte
Per felice destin pochi viventi
Ebbero, a’ quai più amico il Cielo arrise,
Il bello spirto, che dannoso è quanto
È sul globo comune, un pregio resta, 75Che a suo senno vantar può folto volgo.
Nella vita civil gli uomini forma
Il buon senso, e lo spirto i genj inquieti!
Il comando sovrano egli abborrisce,
Il disordin gli piace, e sembra appunto 80Primo tuon, che prepara atra tempesta.
Se periglioso è a’ regni, ancor nemico
È della religion: potrebbe in fatti
Creder ciò che creduto è dall’idiota?
Elmo che si difende, è la ragione, 85E ’l bello spirto s’assomiglia al vago
Ondeggiante pennacchio, il quale accenna
Dove il colpo drizzar debba al nemico.
Il buon senso è per l’uom massiccia gemma,
Che ricco pregio ha in se: se ancor l’adorna 90Lo spirto, assai più risplende, e brilla,
E se inculta riman, pregio le resta.
Ma questo spirto da ragion diviso
Un vero mal si rende, e solo accresce
Ampie vele al naviglio, e più veloce 95Lo guida ad investir scoglio funesto.