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XVII. NOTTE.
Il bello Spirito.
ARGOMENTO.
Quello, che chiamasi comunemente bello Spirito, è un moto dell’anima ripugnante al buon senso. Lo spirito, guidato dalla ragione, non è molta vano de’ vivaci detti, o di certi tratti curiosi, comuni talvolta anche al volgo; ma si compiace della solidità, e giustezza de’ pensieri, i quali , come parti del buon senso, ricevono pregio dalla vivacità.
Di guasto mondo, udir sul labbro tuo
Trionfar di quel mondo il vano orgoglio,
Il funesto piacer? D' ogni sua pompa
5In faccia a te quest'idolo spogliai,
Che con prodiga destra incensi: io posi
Di verità la face a questo accanto,
E qual è lo dipinsi agli occhi tuoi.
Che dir potrai per sostenerne i dritti?
10Tu taci? Ah forse lusingarmi io posso,
Che il tuo tacer della ragione additi
Un vicino trionfo? Io non lo credo.
Che s'è facil destarti in sen tempesta,
Che t'agiti, e confonda, ah quanto, oh Dio,
15È difficil, che il cor si spieghi, e ceda,
Che tu confessi il non creduto inganno!
Tu pretendi all’onor di bello spirto,
E questo parla ancor, sebben convinto
Il buon senso rimanga, e resti muto.
20Spirito tal se di ragion sia tromba,
È luminoso pregio, e se l'impero
Usurpa alla ragion, si fa dell'alma