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NOTTE. 199

635Tenta ingannare il saggio, e assai maggiore
La sua felicità vuol che ti finga: •,
Ma tace il saggio,* e la menzogna ardita
jy un orgoglio sìvil punto l’inganna.
L’uom, „che già molto appresa,. alfine intende
640L’ignoranza dell’uomo: e al ricco insegna.
La sua ricchezza quanto angusto il giro
E’ de’ piaceri suoi. Qaesti sopo
Che infantili tatuili, a’ aji in braccio
Vive senza timor fido alla tomba»
645Quando le mete, che fissò natura, t.
Non oltrepassi l’uom, povero stata.., %
E’ diffidi che senta, e sempre il soffre, t;
Se un folle immaginar tal meta obblìa.
Creditor da temersi allor diviene
650La fortuna, e di lei, se ricco il fece,
L’uom debitor si fa: palpita e trema,
Che in ogni istante quella spoglia opima,
Di cui lo rese adorno, ella riprenda.
Ghi la felicità deiT oro cerca,
655Copia Terror dell’animai, ch’i: tanto
Astuto imitator del gesto umano.
Prende per vero oggetto immagin van
Pinta sovra il cristal, che lo riflette,
Colto ne resta, e fissa in lei lo sguardo.
660Toccar vorrebbe, e questa parte, e quella
Tenta per afferrarla. Ei non intende
Perchè corpo non ha l’ombra ch’ei segue,
Perchè s’egli s’appressa, ella s’involi.
De’ mortali il tesoro è l’alma sola 3
665Nè l’impero del mondo il fa più grande,
O vien minor se l’Universo ha fine.
Colui, eh* è saggio, alla ragione è fido,
Ride di morte, e di fortuna: ei crede,
Ei sa, che i] corso suo colmo di gloria
670Ei seguirà, se fia natura estinta.
Ed il nome di Re che cosa è mai,
"Se del mortai la maestà si’ mira?
Secoli innumerabili sen vanno,