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NOTTE. 197

Nel riprodursi j e riparare i danni! • ’
Nelle passioni in desiar sì vaste,
Sì possenti a investir l’amato oggetto!
560Qual gode l’nomo nobiltà sublime
Nella sua libertà di scerre, e il fabbro..
Esser sempre egli sol del suo destino!
Altro manca a quest’uom che la costante.
Esistenza? Tal don possiede ancora,.
565Dono, eh 1 ogni altro doa colma, ed etwrna. /
Sì, quest’uomo è immortale, e a tento pregio
Felicità sol manca, e se la brama,
Questa è già sua. Mortai, virtù conosci?
Questa ti dà felicitaci adesso,
570L’accerta in avvenir. Ecco qual sia
Il tuo vero tesoro, il qual non soffre T. 1
Cangiamento da’ tempi, e questo puoi
Crescer a tuo v piacer. Il suo possesso
E’ eerto; ma sai tu qual altro acquisto,
575Puoi con esso tu far? Godere un Dio*
Dunque se tanti beni avesti in sorte,
Perchè Poro bramar? Stimola questo
La nostra sete, e l’indigenza accresce.
Infelice! e perchè vaneggi, e sudi
580Per far più ricco altrui? Quando Varresti ’ f#
Del cor quel moto fral, ( che fa stupore
Prolungandosi assai ) la tua ricchezza,
Di cui schiavo tu sei, lasciata al sacco,.
In mille parti, e mille andrà divisa,
585Forse in straniera man, fors’anche in quella
Dello stesso nemico andrà perduta;
E non avrà che un insultante riso!
Dal nuovo possessor colui, che folle
Tristi giorni menò per farlo lieto»
590NelP opulènza in van speri la pace. *
Più tu possiedi, e più ’l desio s* accende,
E co’ mezzi d’aver più gran tesero
Crescendo va. Qual è il mortai, che sappia
Arrestarsi qualorj’ agita, e sprona
595Ardente brama? Ad esattor crudele