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194 DECIMAQUARTA

440Color, che fatti bruti a nuovi aequi&tt
Insaziabili vanno in ogni ’stante....
Come i innati al remo, al a fatica
Servon per auo*o argento. Il lor sentiero «
È quel della viltà: vendon se stessi ’ •
445AH’onte, ed il rossor hevon e •
Truppa sì abbietta, che avarizia oppim*
D’inutile metallo, ed alla tomba
Colle sue cure agitatoci incalza, ~
Di tutti i folli è assai più trista «
450Il tuo vero tesoro, nomo, e qua! Jia.
L’oro, io non son, ti dice. Il mio splendor.
T’inganna, e se più. ricca io io la terra,. ■
Povero io «en per te» La tua ricchezza
JJ Indico suol non serba: in te la cere*; •
455Tal ricchezza s’asconde entro queil alma
Sublime., ragionevole, immortale
Nata su in cielo, e che su in «ei s attende.
Ouai ricchezze vegg’io ne sensi tuoi.
Questi del ciel, del globo hanno l’impero*
460De’ vari beni, che natura crea,
Fer lor tu godi: e che diss’io? Da questi
Hanno i prodotti suoi pregio * valore. ’■
Questisensi, che godi, a" frutti danno
Quel sapor,. che t’alletta; il suono al vag*,
465Musico abitator della foresta,
Che sì t’incanta, e lo. splendore ali oro, •
Che sì t’invita; e dan dell’oro al padre.
Al sol, la ricca luce, ©nd’empie il mondo.
L’atomo portentoso, il punto eccelso, Che
470dell’occhio fa centro, abbraccia il vasto
Quadro della natura, e quasi un Nume
Per te si fa, «he l’opere stupende.
Dell’universo crea. Privo di questi’
Sensi, della magia varia, e eostante,.
 475C’hanno gli organi tuoi, per te sol fora
Informe massa, e senza luce il mondo»
Questo concavo immenso, ove riposa
Un popolo di stelle, in cui siara chiusi,