Pagina:Delle notti di Young traduzione di Giuseppe Bottoni e del Giudizio universale dello stesso Young.djvu/202

176 DECIMATERZA

170D’altro sposo, che pur servo è di morte-*
Ma che dissi? Costei spesso al primiero, •
Benché ignoto amator, k man presenta r
Rinnova i giuramenti, offre gli affetti r
Vuoti d’ogni vigore, e tenta allora
175Con l’amante acquistar più fresca etade
Stancavite così preme ed abbraccia
Olmo, che a lei vicin verdeggia» e cresce r
Vestir sperando alla stagion novella
Xki pampinoso onor l’arido tronco.
180Pianse Aurelia cosi: lieta si vide
All’apparir del giovinetto amante, >
Che a lei guido" per consolarla il fato
Al primo incontro 1* amator sul ciglio
Della bella smarrita, asciuga il pianto,
185E tra gli avanzi d’un dolor che muor
Fa lampeggiar sulla sua fronte nn riso
Nè guari andò, che la lugubre stola
In nuzial si cangiò splendida veste.
Così Lorenzo ancor pianse tra noi
190L’amabile Clarissa a lui; sì fida,
Sì tenera consorte, e madre, oh Dio r
Quanto infelice! di vezzoso infante,
Ch’ebbe vita da lei, che a lei la tolse.<
Tale il pianto non è, che ancora io veiio
195Adorabil Narcisa: il ciel ti dica,
Se da questo mio cor giammai s’invola
Della perdita tua l’acerbo affanno •
Compagno è sempre ad ogni mio pensiero,.
E miiar la tiia morte in ogni aspetto
200Fo mio piacer, ch’io voglio almen da questai
Un vantaggio ritrarne, e voglio un’ara
Far della tomba tua, su cui il mio braccia
Vittime alla saviezza ed offra, e sveni.
Quell’alma, che non sa dentro se stessa
205Destar saggio pensiero, util riflesso,
Languisce, e manca, come appunto al suolo
Cade alla fin quel solitario albergo,
Che 4egli ospiti suoi per sempre è privo,