Pagina:Delle notti di Young traduzione di Giuseppe Bottoni e del Giudizio universale dello stesso Young.djvu/113


notte. 87

Vi diè, godete; e questo sol vi basti,
100Questo... Non v'ha chi ascolti; a lor lo sdegno
Pon la benda sul ciglio; un odio atroce
Li trae nell’antro litigioso, in cui
Cupa vorace fiamma e splende e stride.
Batte festoso l'ali il nero augello,
105Che sul trono d'Astrea tra risse e frodi
Siede al veder la ricca preda offerta;
E delle spoglie lor fatto superbo
Spiega il nuovo piacer con rauca voce:
Venner da ricco tetto all’ardua guerra.
110Del clamoroso foro, fan ritorno
Tristi, e mendici ad una vil capanna.
Altri v’ha, che riman dal peso oppresso
Di prodiga fortuna: oh quanto è raro
Chi ben sostenga una felice sorte!
115Ma lo sdegno, o il favor della fortuna
Morte distrugge; in faccia a lei rimansi
Povero ognuno, e con egual possanza
Le reggie abbatte, ed il più vii tugurio.
Entro Puma imparziale i nomi aduna
120Be’ viventi, ed in quella accoglie, e mischia
Tntte Petà, tutte le sorti, e tutti
I varj fregi. La sua man, che ignora
Scelta, o favor, P agita sempre, e il cHo
Qualora estrae, della sua destra è guida.
125E se sceglie talor, tremi colui,
Che felice pnò dirsi j e chi di lei
Senza timor vivea, risente il primo
DelP invisibil ferro il colpo atroce.
Disse forse alla Morte il Nume eterno r
130# Fibra colpi improvvisi, e quei che panno
Di spavento maggiore empier la terra
NelP eseguir questo terribil cenno
Quanto è fedele! E quante volte inganna
I>e* viventi la speme, e insiem deride
135Di lor la sicurezza! In ogni istante
L’inesorabil Morte urta, smentisce
Ciò che Puom si figura, e ciò che in serto