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82 sesta

Rende i popoli tutti. In bieco ciglio
370Sorgono questi ed il terror li £uida •
Pallidi desolati il veglio intanto 1
Tutti gli aduna insieme, e i dritti" suoi
Cede all’eternità • Sì, questa sola
Adesso regna, e se per l’uomo un sogao*
375Fu finora costei, sogno è per l’uomo
Ciò che costei non è. Ondeggia» tutte*
Quai fulgide comete in grembo al vuota
Le sue bandiere, e la sua tromba piena
D’aura immortai più formidabil suona
380Manda dell’Ocean, che il curvo Atlante
Flagella irato, e ripercossa geme,
tà sen vanno i mortali, ove si compia
<,Ogni scwia, che in se già vide il Mondo v
Oual immensa region! Qual sulla immensa,
385Già l’occupò Sì d’ogni etade i figli
Della tragica pompa al fin i vicìrya
Spettatori già son. Taciti tutti?
Stanno, e sospesi, che il momento, e Por»
Di clemenza passò. Non v’ha che estremi..
390Tatto è immutabil legge. Alfin l’eterno
Arbitro sorge, e d’mvarifcbil ’fato
Pronunziando il temuto alto decreto,
Vendica la sua gloria, e la virtude.
L’eternitad* aitar con fermo ciglio.
395Con implacabil volto a un solo sguardo»
In due schiere l’uman germe divide.
Ad ambe accenna il loro albergo eterno,
N’apre ad ambe l’ingresso. Entro gli ab liti
Incalza i rei col vincitor suo braccio
400Per moltiplici spire, e vuoti aggira
Il terribil ferrato enorme ordigno, *
Che le tartaree porte unisce y e eli inde
Dal Ciel caduti per le rotte rocce
Piombaia dì valle in valle i rei superbi,
405Ed a’ gemiti loro, all’atre strida
Eco fan le profonde orride grotte.
Ben altre voci in Ciel sentir si fanno