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mover g-uerra ad Atene, fa effettivamente rivolta contro l’intera Grecia. La qual cosa essendo stata subodorata per tempo dai Greci, essi si trovarono dipoi in varie disposizioni d’animo riguardo a Serse. Perchè, quelli che avevano ceduto al re persiano mediante l’oÉFerta della terra e dell’acqua, nodrivaoo gran fiducia che nulla di dispiacente sarebbe loro toccato dal Barbaro: e quegli altri invece che gli avevano resistito, vivevano in gran timore^ stante la scarsità delle forze navali che la Grecia poteva opporre all’assalitore, e la riluttanza addimostratasi nelle moltitudini di stringersi insieme in una difesa comune. inclinando esse piuttosto, e con un certo calore, alla causa medica.
139. Qui poi la necessità mi costringe a diro schiettamente quello che io penso, per quanto possa essere ingrata alla maggior parte degli nomini la mia opinione. Ma siccome credo di esser nel vero, così nulla mi tratterrà dal manifestarlo. Se gli Ateniesi, spaventati dall’imminente pericolo, avessero abbandonato ii loro paese, non abbandonandolo, si fossero soggettati a Serse, è certo che nessun altro popolo ellenico avrebbe osato di contrastare per maro al re di Persia. Onde, venuta meno ogni resistenza nel mare, ecco come sarebbero infallibilmente seguite le cose di terraferma. Quantunque i Lacedemoni avessero protetto l’Istmo dì molte o forti linee. di mura, pure abbandonati dai loro soci (non per volontà, ma p<ir forza, in grazia dello investimento e della presa delle singole città per opera del naviglio barbarico), essi sarebbero rimasti soli. Ridotti poi a tale stato di solitudine, avrebber dovuto, dopo alcune provo gloriose, gene