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dire che non si diflFere oziassero dai Medi: ma avevano i loro archi costrutti di canne paesane, e le aste corte. I Saci, gente di razza scitica, portavano in capo delle, così dette, cirbasie, che erano una foggia dritta, rigida, acuminata. E in quanto al resto vestivano brache; e usavano archi indigeni e pugnali, e per di più certe ascie, cai essi danno il nome di saffari. Questi, che erano in verità Sciti Amurgì, nell’esercito di Serse venivano designati per Saci; dappoiché i Persiani costumano di chiamare così gli Sciti universalmente. Al comando poi dei Battrì e dei Saci insieme, fu preposto Istaspe, figlio di Dario e di Àtossa, figlia di Ciro.
65. Gl’Indiani indossavano vesti fatte di bambagina; e maneggiavano archi e saette fabbricate con canne del paese, munendo inoltre le saette con punte di ferro. Tale era pertanto l’arredo proprio degl’Indiani; e Farnazatre, figlio di Artabato, aveva avuto l’incarico di comandarli.
66. Gli Ari erano provveduti di archi fatti alla foggia medica, e in tutto il resto del loro costume si accostavano ai Battrì. Li guidava Sisamne figlio d’ Idarne. I Parti poi, i Corasmì, i Sogdi, i Gadarì e i Dadici seguivano esattamente in ogni parte delle vesti e dell’ armadura le usanze dei Battrì; avendo per lor comandanti,! Parti e i Corasmì, Artabazo figlio di Farnace; i Sogdi, Azane figlio di Arteo; e i Gardarì coi Dadici, Artifio figlio di Artabauo.
67. I Caspi procedevano chiusi in certa specie di cappe, che essi chiaman sisirne; maneggiando archi fabbricati