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1 spinto continuamente dalla cieca voglia delle conquiste: liappoichè gli uomini non si saziano mai delle cose che li dilettano. Ed io porto quest’opinione, perchè credo che, Dell’assenza di ogni ostacolo capace di trattenerti, e fatto libero di progredir quanto vuoi nelle tue conquiste territoriali; verrà immancabilmente il giorno che le tue penti travaglieranno di fame. Ma l’uomo avveduto e discreto deve procedere riguardosissimo, e quasi pauroso, prima di risolversi ad operare, bilanciando scrupolosamente tutti gli accidenti che possono intervenirgli. Quanto però la consulta deve essere ponderata, altrettanto ardita l’azione.

50. Alle quali osservazioni Serse prontamente rispose;

D tuo discorso, o Artabano, è indubitatamente in ogni

sua parte dei più aggiustati. Ma bisognerebbe anche che

tu smettessi un poco codesto vezzo di avere paura di tutto,

e di sottilizzar su ogni cosa. Perchè se ad ogni proposta

rbe ti si fa, tu vorrai metterti a ventilarla in tutte le

Kiie possibili contingenze, non concluderai mai uno zero.

Ed è molto meglio di affrontare animosamente qualsiasi

impresa, col rischio di incontrare la metà almeno dei mali

che si prenunziano, anziché non patire nulla come una

conseguenza di temer tutto. Oltredichè, se nel mentre

che tu contraddici a tutte le opinioni altrui, non saprai

poi opporre qualche cosa di certo dal canto tuo; i tuoi

giudìzi peccheranno per lo stesso verso di quelli degli

aryersari, e il disordine sarà il medesimo. Io poi non

credo che a nessuna mente umana possa esser dato di

afferrare la certezza, in quel modo che i nostri bisogni

richiederebbero. E, insomma, in questo mondo il successo’

saole arridere agli uomini risoluti; ma quelli che si per