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— 386 rappresentati dai due fratelli originari di Pilo, MelamposBiante. Con quali norme però fosse stabilita detta tripartizione, e degli statuti che U reggevano, aoa ne sappiam proprio nulla. Ma conosciamo, iuTece, il fatto DoteTolissimo: che il tripartito regno d’Argo si mantenne sempre libero e indipendente daffronte ai progressi ognora più grandi dell’ propinqua Micene. Alla quale non cedette neppure nei tempi del maggior fiore e della potenza più celebrata di lei; e quando, si può dire, che tutta l’Argolide era stata sottomessa al suo primato sotto lo scettro gloriosissimo di Agamennone. Imperoccbò era riservato al tardo Oreste di riunir novamente le sparso membra dell’antico regno in una sola dominazione, allorquando si estinse il ramo di Biante colli morte violenta di Diomede; venne meno il ramo di Melampo colla cacciata di Eurialo; e Cillabaro, ultimo degli Anasaandridi, in cui si era un’altra volta accenti-ata tutta la sovranità del regno d’Argo, mori senza figlioli. Onde U sua eredità facilmente ricadde nel vicino e potente re di Micene.
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Le cinque grandi vittorie poi memionate orora furono U tt guenli: Prima, questa di Platea quinta, finalmenti, quella di
Tanagra contro gli Ateniesi ed Argivi. La quale viene ultima nell’ordine dei tempi.
Gli Argivi non potettero mai soffrire in pace la supremazia lacedemonica, e i Tegeati, quantunque fin da tempi assai remoti, fossero stati costretti a piegare dirimpetto agli aforzi di Sparta per sottometterli; non furono però mai vinti completamente, e non si mostrirono neppui’e sempre fedeli a lei in quelle relazioni di alleanza dipendente, in cui la prepotente vicina cercava almeno dì mantenerli. Donde poi si spiega il rifugio cercato a Tegea dal profugo Egeai’ strato prima delle guerre persiane, e l’asilo accoi’dato dai Tegeati ti re Leotichide, due Olimpiadi dopo la giornata di Platea. Intorno al qual tempo, dobbiamo credere appunto che seguisse quella rottan frt Sparta da una parte, e Tegea collegata cogli Argivi dall’altra, cb« poi fini (ci dice Erodoto nel luogo citato) col pieno successo dei Lacedemoni combattenti sotto gli auspici del fatidico Tisameno. E, secondo ogni probabilità, il detto fatto ebbe un immediato collegamento coU’altra vittoria riportata, secondo il Nostro, dagli Spartani contro tutti gli Arcadi uniti insieme, ad eccezione dei Mantinei. I quali, pare, che per loro particolari emulazioni contro i vicini Tegeati, disertassero la causa comune e tenessero piuttosto dall’inimico. Viene poi quarta, nell’enumerazione erodotaa, la lunga e terribile lotta so