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217. Per il descritto sentiero, dunque, s’avviarono i Persiani, dopo il passaggio dell’Asopo, e camminarono l’ intera notte, avendo a destra la catena dell’Età e a sinistra i monti Trachinici. Come poi spuntò il nuovo giorno, essi erano già arrivati al punto piìi alto della via. Nel qual luogo precisamente stavano a guardia tremila opliti Focesi (conforme a quanto abbiamo accennato anche dianzi), ì quali là tutelavano il proprio paese nella difesa di quel sentiero. Dappoiché il passo inferiore era ben guai-dato dagli altri popoli che enumerammo: e la via del monte la custodivano i Focesi, i quali si erano spontaneamente offerti a Leonida a tale efiFetto.
218. I Focesi però non si accorsero della presenza dei Persiani, se non quando questi furono molto prossimi; dacché essi salivano nascosti dall’immensa quantità di qucrcie onde il monte era tutto pieno. Ma arrivati a gtan vicinanza; e non spirando nissun fiato nell’aria; in grazia del rumore prodotto ( come suole ) dal calpestar delle foglie sparse per la terra, i Focesi improvvisamente si «cossero, e vestirono in fretta le loro armi. I Barbari erano già li. I quali, come videro quegli armati, se ne meravigliarouo forte: perchè, mentre stimavano di non dover trovare nessuno a contendere il passo, s’ imbattevano invece in un corpo di ordinate milizie. E allora Idarue, temendo che fossero Lacedemoni quelli che in effetto erano Focesi, domandò ad Efialte; a che razza appartenesse tal gente. E saputane la verità, dispose subito isuoi Persiani in ordine di battaglia. Quindi i Focesi rimasero sopraffatti da una grandissima e fitta pioggia di .lar.li; e credendo che quello sforzo persiano fosse specialmente diretto contro di loro, si ritirarono in fretta sul