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celebrazione delle Olimpiadi: ed essi non credendo mai, che potessero essere così presto decise le sorti della guerra al passo delle Termopile, si fecero intanto precedere dalle loro vanguardie. Cosi pensarono, e così fecero.
207. Ma i pochi Greci assembrati alle Termopile, quando il re di Persia si trovò vicino al passaggio, cominciarono a sbigottirsi e a consultare fra loro della ritirata. Ai Peloponnesi, per esempio, non appartenenti alla dizione lacedemonica, pareva buono di ritrocedere in Peloponneso, e di mettersi ivi alla guardia dell’Istmo. Ma Leonida, al vedere quanta indegnazione eccitasse una tale idea nei Locri e nei Focesi, votò per il partito di restar fermi; e di mandare piuttosto messaggi per tutte le città dell’Ellade a chieder soccorsi, conciossiachè fosse evidente che in cosi pochi non potevano ributtare l’esercito medico.
208. Ma mentre i Greci stavano in queste consultazioni, Serse spacciò un suo cavaliere con ufficio di esploratore, il quale doveva scoprire quanti realmente quelli fossero, e che cosa facessero. Posciachè, fin da quando era in Tessaglia, egli aveva inteso dire che un piccolo gruppo di armati erasi radunato alle Termopile sotto la guida dei Lacedemoni e di Leonida, eraclide di sua schiatta. E pervenuto che fu, dunque, detto cavaliere presso agli alloggiamenti, non potette già osservare tutto il campo dei Greci. Perchè quelli di loro che erano dietro al muro restaurato e difeso, necessariamente sfuggivano alla sua vista. Vide bensì quelli che stavano e accampavano fuori; e il caso portò che in quel momento proprio fossero i Lacedemoni: di cui alcuni attendevano ad esercizi gin-