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30 | zoologia. |
Una grandissima varietà di forma presentano queste appendici anche nella sola classe degli insetti; ove ne’ maschi si rende più o meno palese alla parte posteriore del corpo un pene protetto da due piastre cornee laterali, ed in alcuni anche da un astuccio parimenti corneo; mentre le femmine si distinguono ora per una vagina tubolosa e retrattile, ora per uno strumento di due o tre pezzi Fig. 22. Imenottero coll’oviscatto. o valve rigide, più o meno prolungato all’estremità dell’addome, e destinato per lo più ad aprire una nicchia alle uova ed a collocarvele, d’onde il nome che ha preso di ovopositore od oviscatto (fig. 22). In alcuni insetti imenotteri, come nelle api e nelle vespe, questo strumento cambia ufficio, e diventa un organo velenifero.
In alcuni animali e specialmente ne’ crostacei, le femmine portano seco le uova appese alla parte posteriore del corpo, ora collocate fra loro in modo da formar due grappoli laterali, ora contenute in cavità o borse particolari. Anche tra i pesci i lofobranchi si distinguono per una grande fessura ovigera posta sotto la porzione caudale; ma per caso affatto eccezionale questo organo è proprio de’ maschi, i quali perciò vi ricevono e conservano le uova depostevi dalla femmina.
L’apparato copulatore maschile è posto generalmente nella continuità del condotto seminale, ma in alcuni animali ne è distante. Nelle libellule è posto sul davanti dell’addome, al 2.° anello, mentre l’apertura del condotto seminale è al 9.° segmento; e per siffatta combinazione il maschio deve versar il seme nell’organo copulatore, innanzi che la femmina gli si congiunga. Ne maschi dei ragni gli organi copulatori sono i palpi, il cui ultimo articolo, carico dello sperma raccolto dall’apertura sessuale posta sotto l’addome, viene poscia applicato all’ovidutto della femmina. Nella classe de’ crostacei gli arguli posseggono pure un organo copulatore separato che consiste in due fossette al penultimo pajo di arti, che l’animale ap-