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Tutte queste parti non si formano contemporaneamente. Fig. 19. Ovario di gallina1. L’ovario della gallina (fig. 19) si presenta come un grappolo formato da una riunione di capsule membranose peduncolate, ricche di vasi sanguigni, ed a diverso grado di sviluppo. In quelle di maggior diametro si osserva una fascia equatoriale (stigma) di color Dal lido per esser priva di vasi. È nella direzione di questa fascia che si apre la capsula, risultandone allora un calice, che lascia sfuggire il suo contenuto, ossia il rosso dell’uovo colla sua membrana. Scendendo per le ripiegature dell’ovidutto, o meglio tuba, e con moto rotatorio sul proprio asse, il tuorlo si involge dell’albume densissimo secreto nelle prime porzioni della tuba, ed in grazia dell’anzidetto moto si formano le calaze. L’albume sempre meno denso continua a sovrapporsi al tuorlo per tutto il resto del tragitto; nella parte inferiore della tuba si forma la membrana testacea; e per ultimo a questa si sovrappone il guscio.
Dall’uovo degli uccelli poco differisce quello de’ rettili e de’ pesci; se non che in questi ultimi non vi ha un vero albume, al cui posto v’ha dell’acqua penetrata pe’ canaletti della membrana testacea. Ben diverso è l’uovo dei mammiferi, la cui scoperta, dovuta all’ancor vivente e celeberrimo Baer, segna un’epoca della fisiologia. Molti autori, e Graaf prima d’ogni altro, avean già fatta conoscere la struttura dell’ovario di questi animali, consistente in un tessuto compatto o stroma, entro il quale si sviluppano, crescono, e maturano successivamente tante vescichette,
- ↑ a. Calice abbandonato dall’uovo. — b. Uova immature. — c. Uova mature ancora nell’ovario. — d. Apertura dell’ovidutto. — e. Ovidutto. — f. Uovo col guscio già formato, e che discende per la continuazione dell’ovidutto g. — h. Cloaca.
d’aria. — e. Membrana testacea. — f. Parte interna più fluida del tuorlo. — g. Cicatricola. — h. Guscio.