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trascorrendo su quelle molte particolarità morfologiche che non si lasciano comprendere sotto schemi o delineamenti generali, e che sarebbero riescite di interesse secondario. La mente umana si smarrisce nella varietà infinita delle forme di che fa pompa la natura, e non giunge che a stento ad afferrare in una serie di oggetti disparati un nesso comune. Io ho avuto intenzione di semplificare al lettore questo sforzo mentale. Rifletta egli alla difficoltà di un tale assunto, e si troverà inclinato all’indulgenza per tutto quanto non sembrasse conforme alla sua aspettazione, ed al mio stesso proposito.

Torino, 9 Giugno 1856.