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cui il celebre Sheridan accompagnava alla regina d'Inghilterra il suo piano d’educazione nazionale pel sesso gentile, e il seguente detto dell’Autor dell’Emilio «Ricordate che gli uomini saranno sempre quello che piacerà alle donne, se dunque volete che essi addiventino grandi e virtuosi, insegnate alle donne che sia grandezza e virtù». Ma dappoichè ho veduto essere stato così profondamente trattato un tale argomento dai migliori publicisti Italiani e Francesi1 e in specie con tanta dottrina e con tanto acume filosofico dal Morelli, dal Martin, dal Sauvestre, ho creduto che avrei peccato di temerità; ed è per questo che io mi limiterò piuttosto a dirvi sommariamente dell’importanza capitale delle Biblioteche Circolanti non meno che del modo di organizzarle, argomento che con sommo piacere ho veduto essere stato posto a questi giorni in discussione al congresso internazionale di Berna2; e per ultimo, vi verrò accennando qual parte di popolo reclami ancora seriamente i vantaggi della popolare istruzione.

Dacchè si è manifestato concorde il desiderio in ogni parte del nostro paese, di veder procurata l’educazione del popolo, se noi guardiamo ai resultati ottenuti, bisogna pur confessare che molto si è detto e scritto e poco si è fatto: dove Municipi, dove Società Popolari, dove privati cittadini, e Associazioni ancora di Mutuo Soccorso, hanno in generale mezzanamente provveduto all’elementare istruzione specialmente della veniente generazione, aprendo asili, scuole primarie, domenicali, serali; ma in ben poche città si è provvisto all’istruzione veramente educativa e alla speciale cultura della generazione cresciuta, lo che era non meno necessario a farsi; poichè nelle scuole elementari se si apprende la lettura, la calligrafia, o qualche formola d’aritmetica con ciò non si somministra la vera e propria istruzione, ma sibbene i rudimenti o i mezzi didattici necessarj a conseguirla, essendo pur troppo vero che l’incivilimento d’un popolo non consiste nelle formole materiali, ma nei giudizj; non nella capacità d’imitare, ma nella possibilità di creare traendo dal noto l’ignoto: in una pa-

  1. Vedansi i discorsi pronunziati in quest’anno dal deputato Carnot all’assemblea francese; e di Rodolfo Virchow nell’aula del chiostro Grigio a Berlino; i lavori del Sig. Lorenzutti, G. Garnier, Clarisse Bader, Giuseppina Stacchi, e Maria Mozzoni di Milano, e l’opera del consigl. Bonneville de Marsangy, il quale ha fatto studj speciali sulla moralità della donna, comparativamente a quella dell'uomo, per tenerne conto specialmente agli effetti criminali.
  2. Parlarono favorevolmente Giulio Simon, Carlo Balz, Marais, Marquerin, Hennebert, Leroy, Pressencè, Lanza, Bertrand, Rousselle, sebbene questi ultimi discordassero sui mezzi. Vedasi in proposito un mio articolo inserto nella Rivista Italiana.