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verità! Io ne udii parecchi dolenti di non avere un libro su cui soffermare la mente e meditando trarre profitto del lungo ozio: forse molti delitti si lascierebbero a mezzo, molte colpe si sconsiglierebbero e tante recidive, con più emende. E che altro rimane in uno stato di solitudine intellettuale, se non che raccorre il vaniloquio dei compagni, seguire il triste pendìo delle prave inclinazioni e architettare nuove turpitudini?

Nelle carceri tedesche una scelta Biblioteca sta sempre a disposizione; gli ottimi giornali educativi e illustrati, di cui abbonda la Germania, si offrono in gran copia. Forse non andrà molto che anco nelle nostre carceri ciò che colà è un fatto non sia più un desiderio. A Venezia, a Milano, a Bergamo e specialmente nelle carceri di femmine si fa quest’utile ed importante esperimento: ed anco a Vicenza, come ne ebbi notizia dall’illustre commendatore Lioy, una libreria ambulante gratuita gira dalle scuole rurali degli adulti fino ai magazzini cooperativi ed alle carceri1.

  1. Riferisco in proposito quanto me ne scrisse l’illustre comm. Lioy:

    «17 maggio 68

    «Illustre e caro signore, «Grazie dei suoi preziosi doni e della memoria che conserva di me...

    Le scuole serali che sotto il cessato governo erano 8 in questa provincia, con soli 480 scalari, salirono ormai a 220, con 13,850 scolari. Il progresso è dunque consolante. Cerco diffondere buoni libri, e già Vicenza vanta una Biblioteca circolante gratuita delle operaie con 700 volumi e una libreria ambulante gra-