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Io vi presentai, o signori, la istituzione nel suo iniziamento semplicissimo; ma la semplicità non esclude la virtù organica, perchè non è una semplice agglomerazione incomposta, ma una assimilazione vera, che vivifica ed unizza. Spetta ora a voi, o signori, il far sì che coteste idee si propaghino ed attecchiscano in Italia; giacchè con esse abbiamo in mano un efficacissimo mezzo d’educazione politica, in virtù di cui si rinforza e consolida l’unità nazionale.


II.

Delle prime condizioni delle Biblioteche popolari.

Quell’eccellente valentuomo che è il signor Giuseppe Sacchi, il cui nome trovasi sempre in prima fila allorchè si tratta di cosa che giovi alla istruzione del popolo, lesse nella tornata dell’Istituto nell’aprile dell’anno 1866, intorno a questo argomento una bella e lucida memoria, la quale vide poscia la luce negli Annali di statistica dello stesso anno.

Il popolo che finqui fu analfabeto, cesserà una volta, giova sperarlo, d’essere tale, od almeno di molto se ne assottiglierà il numero. Ma un popolo che sa leggere, deve leggere; giacchè cotesto sapere elementarissimo non è altro in fin dei conti che uno stromento; e gli stromenti quando non si adoperano, s’irruginiscono e si consumano; mentre invece esercitati per bene si mantengono puliti e si affilano. Quindi dopo avere fornito al popolo la cognizione