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Questione 1a — Risguarda il modo di diffondere questa altrettanto utile quanto semplice istituzione, il germe della quale deve per ora partire dal Governo, o dalle Provincie. Dal Governo cioè o dalle Provincie deve emanare quell’azione esemplare che rappresenti come il nisus primordiale, o la cellula primitiva dell’esistenza, alla quale succedendo gli sforzi individuali così de’ privati come delle associesioni, aggiungono in modo del tutto similare gli strati successivi, o le cellule che devono creare l’organismo della istituzione. Dunque il primo voto del Congresso sia:
Voto 1° — Il Governo e le Provincie somministrino i primissimi mezzi di attivare le Biblioteche popolari, e questi reppresentino quasi il nucleo di esse.
Questione 2a — Ogni provvisione del Governo mira di sua natura alla giustizia distributiva ed all’eguaglianza; epperò ogni suo intervento benefico, ogni suo sussidio dev’essere offerto a tutti seguendo il principio della universale concorrenza, e concesso a coloro che presentano maggiori assicurazioni di pubblica utilità, telchè il concorso governativo sia di preferenza portato colà dove produca un effetto utile, più largo, e starei per dire più universale. Quindi un secondo voto si propone, il quale potrebbe aggiungersi al 1°, cioè:
Voto 2° — Il Governo non rifiuti il suo concorso alla creazione di Biblioteche circolanti, allorchè i Municipii o le associasioni de’ privati abbiano preso la risoluzione di istituirle.
Questione 3a — Ma in qual modo concorrerà il Governo? Col danaro, o a dirittura coi libri? Amministrativamente parlando, non v’avrebbe differenza tra l’uno e l’altro concorso. Ma se noi guardiamo all’effetto utile che ne può ridondare, noi staremo per il secondo modo. Così ado-