Pagina:Delle biblioteche circolanti nei comuni rurali per Vincenzo Garelli.djvu/20


— 20 —


In presenza di questi fatti, che deve fare il Congresso nostro?

Ecco, o signori, quale è il mio avviso. Noi dobbiamo fare quello che farebbe un fortunato cercatore di miniere aurifare, il quale, appena ebbe trovata la miniera, si adoperò per trovare coloro che vi dovevano lavorare attorno. Anche noi possiamo dire: la miniera c’è, dunque abbiamo bisogno di trovare lavoratori, i quali vengano a soccorrerci dell’opera loro. Dopo devesi esaminare a quale punto indirizzeremo noi l’opera de’ nostri cooperatori. Quale è il filone più ricco, più produttivo? Quali sono le macchine che meglio ci potranno soccorrere?

Ciò risguarda specialmente al materiale delle future Biblioteche, il quale sta nei libri.

Passando poi a discorrere delle Biblioteche già ordinate, io farò una domanda assai semplice, alla quale il senso comune può agevolmente rispondere.

Quale sarà la migliore delle Biblioteche?

Evidentemente non quella che avrà il maggior numero di libri, ma qual numero di libri che può essere richiesto e che giova che sia richiesto dal maggior numero di lettori. In altri termini, quella è l’ottima Biblioteca che non ha bisogno d’essere spolverata mai.

Quale è il libro che più conviene per una Biblioteca popolare?

Quello che ha minor bisogno dello scaffale e meno ne consuma, e che i lettori se lo disputano per leggere, e quindi più presto ei logora.

Da questi due principii assiomatici dovrebbero essere informate tutte le disposizioni concernenti le Biblioteche per Il popolo.

Frattanto ecco le questioni pratiche, intorno alle quali dovrebbe aggirarsi la discussione del Congresso: