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autorità eziandio dal voto unanime con cui il Congresso pedagogico accettava le conclusioni che si presentarono alla pubblica discussione.
Generalmente s’ignora che le veraci riforme nella educazione popolare devono partire dalla classe stessa a cui si riferiscono. Ogni sforzo che una classe fa per alzarsi e progredire deve promuovere quelle consolazioni e quei conforti che traggono le loro origini dalla coscienza del bene. Nulla misura meglio l’importanza che si annette alle cose quanto i sacrifizi che sì sostengono per loro, e l’attaccamento ad esse cresce in ragione di questi sacrifizi. Gli è perciò che mi è sempre parsa nocevole la gratuità della istruzione; come mi pare inconsulto il creare Biblioteche quasi all’insaputa e senza il concorso di coloro che le debbero frequentare. Il modo che io propugno per la istituzione delle Biblioteche mira appunto a far nascere questa cooperazione che deve dar la vita vera delle Biblioteche. In Germania ed in Inghilterra ve ne hanno che sono frequentatissime. A Berlino vi ha una società di operai, che si costituì per fondare de’ corsi, delle conferenze e delle biblioteche1. La più grande di queste conta tre mila soci, e possiede una Biblioteca magnifica, alla quale vi ha grande concorso. È celebre in Inghilterra l’associa-
- ↑ Anche intorno ai corsi popolari corrono stranissimi pregiudizi; vi hanno scientisti di buon cuore e generosi, i quali si argomentano di ridurre a forma popolare le scienze. Costoro fan perdere un tempo prezioso e lo perdono essi stessi. Gli è a un di presso come se si travagliassero intorno alla quadratura del circolo. Come potrà capire il popolo la ragione de’ telegrafi elettrici o degli equivalenti chimici? I corsi popolari sono possibili quando ogni conferenza discorra intorno ad un tema che possa esaurirsi in una sola seduta, e che si aggiri in un ordine d’idee che sieno al livello della riflessione popolare. Tutto il rimanente e fiato sprecato.