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Burocrazia e fisco a Napoli tra XV e XVI secolo

funzionale di competenze che era ancora incompiuto sotto il regno di Roberto d’Angiò, come si evince da un mandato regio del 1317 981.

Il Cadier2 nega lo sviluppo parallelo di competenze tra Camera e Magistri Rationales. Sostiene l’importanza di questi ultimi che da soli, effettivamente, sarebbero stati preposti alla verifica dei conti. A conferma della sua tesi richiama i Capitula officii comitis camerarii pubblicati dal Minieri-Riccio nell’opera sui grandi Ufficiali del Regno. Ma proprio in tali capitoli troviamo che il Comes Camerarius, accanto a tante altre e particolari incombenze, doveva aver cura della compilazione di una serie di scritture: da un registro delle lettere e dei privilegi, a un quaderno delle entrate e delle uscite; da un libro dei versamenti dei tesorieri e dei cancellieri, a quello delle paghe e degli stipendi

«quae in pecunia fiunt seu per litteras tam in Curia quam extra Curiam;»

dalle entrate e uscite dell'hospitìum Magistri Iustìtiarii agli inventari

quorumcumque animalium et rerum quarumlibet massariarum marescallarum (=marescaliarum, cioè delle stalle) et araciarum Regalium cum oportunis distinctionibus eorundem;

dai quaderni semestrali con le entrate e le uscite dei diversi uffici, ai quaderni contenenti le indicazioni dei residui e dei versamenti dubbi o non perfettamente definiti dai funzionari dipendenti 1003.

A parte la considerazione che anche le adunanze con i Maestri Razionali, che di obbligo avvenivano in casa del camerario e che certamente comporta

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  1. II mandato del 20 agosto 1317 è transuntato all’interno di un altro mandato del 25 agosto 1317, pubblicato in Toppi, De Origine, p. 246 sg.
  2. Cadier, Essai.
  3. Mi n j er j Riccio, Cenni storici, p. 159 sgg., che si serviva del ms. XII B 45, ce. 34u-36r, della Biblioteca Nazionale di Napoli, allora in suo possesso. Gli stessi capitoli si ritrovano alle ce 91-92 del reg. n. 137 dell’Archivio Segreto Vaticano, arni. XXXV, ora edito da B. Mazzoleni, Formularium Curie, specificamente pp. 184-186. Il Minieri Riccio e la Mazzoleni non si sono tuttavia accorti che un’edizione dei capitoli era già in Ageta, Annotationes, IV, p. 17 sg. I capitoli si ritrovano ancora a Marsiglia, Archives départementales, Cour des comptes de Provence, mss. B 260, ce. 28u-29r, e B 269, ce. 64U-65U. La loro edizione critica e la ricostruzione della loro tradizione documentaria è in Sthamer, Das Amtsbuch, in particolare pp. 153-161. I capitula Officii Comitis Camerarii, del 1295, sono da attribuire a Carlo II