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2. La Regìa Camera della Sommaria


2.1 Alle origini della magistratura

La storia insegna a sorridere della solennità delle origini. Eppure, per la Regia Camera della Sommaria, per secoli massima magistratura finanziaria del Regno di Napoli, esse sono state a lungo ricercate nella luce senz’ombra di una forma immobile e perfetta, creazione di un grande artefice 291. La propensione a ritrovare negli inizi un’identità già compiuta, «germoglio metafisico che rispunta nella considerazione della storia» 302, sembra caratterizzare gran parte della storiografia sulla Sommaria e lascia scorgere il suo riflesso persino nelle fantasiose etimologie a cui si volle associare il suo nome. Qualcuno lo legò a Stimma hera o Somma signora di tutte le entrate e uscite del Regno; altri con sottigliezza e arguzia lo volle derivato da summa rea, in quanto nel suo tribunale tutti i conti venivano esaminati come dubbi e tutti i funzionari inquisiti come sospetti 313.

A tale storiografia non occorreva attardarsi nella meticolosa analisi degli inizi; bastava che le omissioni e i travisamenti della memoria collettiva le offrissero un appiglio. E quasi sempre lo trovò nella prammatica emanata dal re Alfonso il 23 novembre 1450, rinvenendo in essa attestazioni e dati di cui non presenta traccia; giungendo talvolta a consacrarla quale atto di rivoluzionario rinnovamento e, persino, di fondazione della Camera della Sommaria. Poiché, nel presente lavoro, di tale prammatica si farà spesso menzione, per renderepiù edotto e sicuro il lettore, ne riportiamo il testo 324.

«I. Alphonsus Dei gratia Rex Aragonum, Siciliae citra et ultra Farum, Hierusalem, Hungariae, Maioricarum, Sardiniae et Corsicae: Comes Barchinonae, Dux Athenarum, et Neopatriae, ac etiam Comes Rossilionis, et Ceritaniae. Universis, et Singulis praesentium»
  1. I paragrafi 2.1-2.3 riprendono e rielaborano considerevolmente l’articolo Delle Donne, Alle origini.
  2. Nietzsche, Der Wanderer, p. 540, par. 3: «Die Entstehung verherrlichen - das ist der metaphysische Nachtrieb, welcher bei der Betrachtung der Historie wieder ausschlagt und durchaus meinen macht, am Anfang aller Dinge stehe das Werthvollste und Wesentlichste».
  3. Tutte queste interpretazioni venivano definite allucinationes da Annibale Moles (Decisiones, p. 194) e tali apparvero anche a Niccolò Toppi (De origine, IV, p. 149). Con ogni probabilità Summaria o Summaria Camera non è altro che la volgarizzazione di Computorum Camera o Chambre des comptes, dal nome dell’organismo amministrativo, preposto alla revisione dei conti, che già esisteva presso i monarchi francesi (varie testimonianze in Favier, Finance, passim), nel tempo in cui gli Angioini passarono in Italia.
  4. E quello dato dal Toppi, De origine, I, alle pp. 259-62, ricondotto, secondo quanto egli afferma, «verae lectioni». Nella Prammatica sono menzionati Nicola Antonio de Montibus, Gilifòrte de Ursa e il Gran Camerario Francesco d’Aquino; su di loro si veda infra, ad indicem.

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