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zamento dell’Astronomia, ed a cui essa dee gran parte della perfezione a cui è giunta, non sì tosto si rassicurò del fatto che ne calcolò le posizioni per più settimane, e le mandò nelle parti meridionali della Repubblica, nelle quali il Cielo essendo più benigno, più facili e più lunghe potevano farsi le osservazioni. Sembrava certo, che in Francia, che tanto abbonda di Astronomi, di Osservatori, e di Osservatorj, e che, per sommo pregio possiede lo scopritor delle Comete, il Sig. Messier, si fosse dovuto osservare assai prima. Così probabilmente sarebbe avvenuto, se gli Astronomi Francesi, avessero prestata maggior fede agli Elementi Gausiani, siccome lo riflette, e confessa lo stesso La Lande. Debbo però ingenuamente confessarlo: sì grande era la conformità di tali elementi colle osservazioni, che in me ancora, cui sommamente doveano interessare non lasciarono di eccitare certa quale ammirazione non disgiunta da sospetto, e timore.