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libro quinto | 79 |
volta i Cimmerii: e chiunque volea navigarvi propiziavasi innanzi tratto i Mani con sagrifizii, secondo il rito prescritto da certi sacerdoti che toglievano come a pigione quel luogo. Avvi colà una sorgente d’acqua dolce snlla riva del mare; ma tutti se ne astenevano, persuasi che fosse acqua dello Stige. Dicesi inoltre che quivi in qualche parte fosse fondato un oracolo, e dalle acque calde che si trovano presso all’Acherusio congetturano ch’ivi fosse il Piriflegetonte. Ed Eforo accomodando la descrizione di questo luogo ai costumi dei Cimmerii, dice che vivevano in sotterranee abitazioni chiamate Argille, comunicando fra loro per mezzo di strade pur sotterranee, e che così ricevevano anche i forestieri che andavano all’oracolo, fabbricato molto sotterra. Vivono poi co’ proventi delle miniere e dell’oracolo, e collo stipendio loro assegnato dal re. Dice inoltre Eforo che di coloro i quali stavano al servizio del tempio, nessuno mai per antico costume vedeva il sole, ma di notte soltanto uscivano delle loro caverne; laonde poi il Poeta disse di loro:
Lo sfavillante d’ór Sole non guarda |
In progresso di tempo i Cimmerii furono disfatti da un re a cui non s’era avverata una risposta dell’oracolo; il quale però trasferito in un altro luogo continuò a sussistere. Queste cose dicevano i nostri maggiori. A’ dì nostri poi, avendo Agrippa tagliata la selva che circon-
- ↑ Odiss., lib. xi, v. 15.