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di pietre, della quale più che dell’altre fanno uso in Roma, e distante da questa città, ugualmente che da Preneste, circa cento stadii. Seguita poi Preneste di cui diremo appresso. Quindi nei monti che stanno al di sopra di Preneste si trovano Capitulo, piccola città degli Ernici, Anagni illustre città, e Cereale e Sora presso cui scorre il Liri1 andando a Fregelle e a Minturno; poi alcune altre Terre, e finalmente Venafro, d’onde si trae l’olio migliore. Questa città siede sull’alto di un colle, la cui radice è lambita dal Vulturno, il quale dopo essere passato lungo Casilino entra in mare presso alla città che ha il nome a comune con lui. Ma Æsernia ed Alife, che vengono appresso, appartengo già ai Sanniti; e la prima fu distrutta nella guerra co’ Marsi, l’altra dura tuttora.

La Via Valeria comincia da Tiburi2, e mena fra’ Marsii ed a Corfinio, metropoli de’ Peligni. Stanno lungh’essa le città latine Valeria, Carseoli ed Alba, ed ivi presso anche Cuculo.

Tiburi, Preneste e Tusculo si veggono da Roma. A Tiburi sono un tempio di Ercole, ed una cataratta formata dall’Anio3, fiume navigabile che da una grande altezza precipita giù in una valle profonda e boscosa vicino alla detta città. Di quivi poi va scorrendo per luoghi fertilissimi, lungo le cave del marmo Tiburtino

  1. Il Garigliano.
  2. Tivoli.
  3. Anio od Aniene si disse Teverone.