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Le città del Lazio sulla spiaggia del mare sono Ostia che non ha porto a motivo della continua alluvione del Tevere ingrossato da molti fiumi: quindi le navi stanno colà ancorate nell’alto mare, e vi corrono anche pericolo; ma vince nondimeno l’amor del guadagno, perocchè gran moltitudine di barche da trasporto si muove a pigliarne le mercatanzie onde sono aggravate, e così le pone in grado di continuare ben tosto la loro navigazione prima che abbian toccato alla foca del fiume, su pel quale poi alleggerite procedono fino a Roma per lo spazio di cento novanta stadii. In quanto ad Ostia la fondò Anco Marzio, e la sua posizione è quale l’abbiamo descritta. Dopo di essa trovasi Anzio città anch’essa importuosa, fondata sopra scogli, e lontana da Ostia circa duecento sessanta stadii. Al presente essa è quasi consacrata ai magistrati per riposarsi dalle faccende politiche quando l’occasione il comporti; d’onde poi vi furono costrutte molte splendide abitazioni per servire al soggiorno di que’ personaggi. Un tempo gli abitanti di quella città possedettero un navilio, e si associarono co’ Tirreni nel corseggiare, sebbene fossero già soggetti ai Romani. Per questo Alessandro da prima mandò a farne querela; e Demetrio poscia avendone pigliali alcuni1 li mandò a Roma, dicendo che perdonava loro la vita in grazia della consanguinità ch’era fra i Romani e gli Elleni; ma che nondimeno parevagli cosa indegna che una medesima

  1. Leggo coi più recenti: καὶ Δημήτριος ὕστερον, τοὺς ἁλόντας, τῶν λῃστῶν ἀναπέμπων τοῖς Ῥωμαίοις, ecc.