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Romani le fosse ridata la libertà, venne in fama; anzi per ischerno invalse il proverbio: Corcira è libcra; caca dovunque vuoi».

«La Macedonia è limitata al ponente dalla spiaggia del mare Adriatico, al levante dalla linea meridiana che attraversando le foci del fiume Ebro e la città di Cipselo va parallela alla spiaggia predetta: al settentrione da una linea retta che può immaginarsi attraverso i monti Bertisco, Scardo, Orbelo, Rodope ed Emo; perciocchè questi monti cominciando dall’Adriatico si stendono in linea retta fin all’Eussino e fanno verso mezzogiorno una grande penisola, la quale comprende tutte insieme la Tracia, la Macedonia, l’Epiro e l’Acaja: al mezzogiorno dalla Via Ignazia che va dalla città di Dirrachio verso il levante fino a Tessalonica. E questa figura della Macedonia è somigliantissima ad un parallelogrammo».

«Il fiume Peneo comincia dal monte Pindo, attraversa la valle di Tempe, la Tessaglia, i Lapiti, i Perrebii, riceve in sè il fiume Eurota a cui Omero dà il nome di Titaresio, e così circoscrive la Macedonia al settentrione, e la Tessaglia al mezzogiorno. Le fonti poi dell’Eurota sono nel monte Titario, il quale è contiguo all’Olimpo. Ed è l’Olimpo un monte della Macedonia: l’Ossa ed il Pelio sono della Tessaglia».

«Alle radici dell’Olimpo, lungo il fiume Peneo, è Gurtona città della Perrebia, e poi Magnete, nella quale regnarono già Piritoo ed Issione. Gurtona poi è distante cento stadii dalla città di Crannona; ed affermano che quando Omero dice: Costoro vennero della Tra-