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libro settimo | 235 |
minciando da uno di un sol ordine di remi fino ad uno di dieci: ma dicono che le stazioni e le nnvi furono distrutte dal fuoco. Alla sinistra poi stanno la città di Nicopoli ed i Cassopei popoli dell’Epiro, fin presso ad Ambracta. Questa città è situata alcun poco al di sopra dell’ultimo recesso del golfo, dove la fondò Tolgo figliuolo di Cipselo. Lungo di essa scorre il fiume Aracto, sul quale si naviga dal mare ad Ambracia contro la sua corrente per pochi stadii1; e discende dal monte Timfeo e da Parorea.
Ambracia fu anticamente in assai buona fortuna, tanto che il golfo ricevette da lei il suo soprannomi. L’abbellì principalmente Pirro che se ne valse per reggia: ma i Macedoni poi e i Romani colle guerre continue prostrarono così questa come le altre città di quella regione per castigarle dell’inobbedienza; sicché all’ultimo Augusto vedendo quelle città rimanersi intieramente deserte, le compenetrò tutte in una sola chiamata da lui Nicopoli, situata su quel golfo, e denominata così dalla vittoria nella quale egli sulla bocca appunto di quel golfo vinse in mare Antonio e Cleopatra regina dell’Egitto intervenuta anch’essa a quella battaglia. Nicopoli dunque è ben popolata e riceve ogni giorno incremento: ha un ampio territorio, e l’adornano le spoglie dei nemici. Nel sobborgo ha un terreno sacro disposto per servire ai certami che si celebrano ogni quinto anno, tanto in quel terreno dov’è
- ↑ Ὀλίγων σταδίων. Gli Edit. franc. traducono otto stadii come se dicesse ὀκτὼ.