Pagina:Della geografia di Strabone libri XVII volume 3.djvu/232

224 della geografia di strabone

prima duecento cinquanta stadii; e poi Calati dopo altri duecento ottanta, colonia degli Eraclei; ed a mille e trecento stadii da Calati trova Apollonia, colonia de’ Milesii. Questa città è fondata per la maggior parte sopra un’isoletta dov’è un tempio d’Apollo, da cui Marco Lucullo portò via il colosso, opera di Calamide, e lo consacrò in Campidoglio.

Nell’intervallo da Calati ad Apollonia avvi Bizone di cui una gran parte fu rovinata dai tremuoti; poi Cruni ed Odesso1 colonia dei Milesii, e Nauloco, castello de’ Mesembriani. Vien poscia il monte Emo che si stende fino al mare; poi Mesembria2 colonia de’ Megaresi, che anticamente fu detta Menebria o città di Mene (perchè il suo fondatore chiamavasi Mene, e nel linguaggio de’ Traci una città dicesi Bria), siccome anche la città di Seli dicesi Selimbria, e quella che or nomasi Eno chiamavasi prima Poltiobria3. Seguita poscia Anchiale castello degli Apolloniati, ed all’ultimo Apollonia stessa. Su questa spiaggia medesima avvi anche il promontorio Tirizis, luogo forte, del quale una volta Lisimaco si valse per mettervi in serbo i tesori.

Da Apollonia alle Cianee sono circa mille e cinquecento stadii; e nello spazio frammezzo stanno Tienia, paese degli Apolloniati, Anchiale che ad essi ugualmente appartiene, poi Finopuli ed Andriace contigue

  1. Baltchik e Varna.
  2. Misevria.
  3. Stefano da Bisanzio la chiama Poltimbria, da Polti re della Tracia contemporaneo alla guerra di Troia. (Edit. franc.).