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sci ebbero anche alcune isole, e crebbero a tanto da recare i proprii confini sino agl’Illirii, ai Peonii ed ai Traci: e assoggettaronsi allora anche la maggior parte delle isole che sono nell’Istro. Le loro città poi erano Eorta e Capeduno1.

Dopo il paese degli Scordisci2 vicino all’Istro avvi quello dei Triballi e dei Misii dei quali abbiamo già fatta menzione, e le paludi di quella che dicesi piccola Scizia, cioè di quella al di qua dell’Istro, di cui pure abbiamo già fatta parola. Costoro e i Crobizi e quelli che diconsi Trogloditi abitano al di sopra de’ luoghi circonvicini a Calati, a Tomis e ad Istro3. Quindi seguon coloro che abitano intorno all’Emo, e quelli che stanno al di sotto di loro, fino al Ponto, cioè i Coralli, i Bessi, alcuni dei Medi e dei Danteleti4. Tutte queste nazioni sono date onninamente al ladroneccio: anzi i Bessi che abitano la maggior parte dell’Emo dal loro ladroneggiare sono soprannomati ladroni, e vivono in nascondigli e duramente. Essi confinano col monte Rodope, coi Peonii, e fra gl’Illirii cogli Autariati e coi Dardanii. Fra costoro poi e gli Ardiei sono i Dasaretii, gl’Ibriani ed altre ignobili nazioni che gli Scordisci travagliarono finchè n’ebbero desertato il paese, lasciandolo pieno di boschi inaccessibili per lo spazio di parecchie giornate di viaggio.


  1. Non conosco (dice il Gossellin) la posizione di queste città.
  2. Abitavano fra la Drava e la Sava. (G.).
  3. Mangalia, Tomiswar e Kargolk.
  4. Questi popoli abitavano la Tracia e la Bulgaria de’ nostri giorni. (G.).