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222 | della geografia di strabone |
sci ebbero anche alcune isole, e crebbero a tanto da recare i proprii confini sino agl’Illirii, ai Peonii ed ai Traci: e assoggettaronsi allora anche la maggior parte delle isole che sono nell’Istro. Le loro città poi erano Eorta e Capeduno1.
Dopo il paese degli Scordisci2 vicino all’Istro avvi quello dei Triballi e dei Misii dei quali abbiamo già fatta menzione, e le paludi di quella che dicesi piccola Scizia, cioè di quella al di qua dell’Istro, di cui pure abbiamo già fatta parola. Costoro e i Crobizi e quelli che diconsi Trogloditi abitano al di sopra de’ luoghi circonvicini a Calati, a Tomis e ad Istro3. Quindi seguon coloro che abitano intorno all’Emo, e quelli che stanno al di sotto di loro, fino al Ponto, cioè i Coralli, i Bessi, alcuni dei Medi e dei Danteleti4. Tutte queste nazioni sono date onninamente al ladroneccio: anzi i Bessi che abitano la maggior parte dell’Emo dal loro ladroneggiare sono soprannomati ladroni, e vivono in nascondigli e duramente. Essi confinano col monte Rodope, coi Peonii, e fra gl’Illirii cogli Autariati e coi Dardanii. Fra costoro poi e gli Ardiei sono i Dasaretii, gl’Ibriani ed altre ignobili nazioni che gli Scordisci travagliarono finchè n’ebbero desertato il paese, lasciandolo pieno di boschi inaccessibili per lo spazio di parecchie giornate di viaggio.