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che i Galabrii, presso i quali avvi un’antica città; ed anche i Tunati che dalla parte orientale confinano coi Medi nazione di Tracia. Sebbene i Dardanii fossero pienamente selvaggi, tanto che scavandosi delle spelonche sotto mucchi di letame, quivi passavano la vita, nondimeno davan opera alla musica, ed usarono sempre stromenti e di fiato e con corda. E questi sono i popoli mediterranei, dei quali noi parleremo anche più sotto.

Al golfo Rizonico seguitano Lisso, Acrolisso ed Epidamno1 fondata da’ Corciresi, la quale ora si chiama Dirrachio con nome comune anche alla penisola sulla quale è situata: poi trovansi i fiumi Apso ed Aoo, lungo il quale è Apollonia2 città fornita d’ottime leggi e fondata dai Corintii e dai Corciresi, distante dieci stadii dal fiume e sessanta dal mare. Ecateo chiama Ea l’Aoo; e dice che da uno stesso luogo vicino a Lacmo3, anzi da una sola sorgente discorrono l’Inaco verso il mezzogiorno ad Argo, e l’Ea verso il ponente a metter foce nell’Adriatico.

Nel paese degli Apolloniati v’ha un luogo nomato Ninfeo, ed è una pietra ch’esala fuoco. Sotto questa


    ma non così come si possa correggerlo. - I Dardaniati che l’autore nomina subito dopo sono una stessa cosa coi Dardanii già mentovati.

  1. Cioè Alessio, il Forte d’Alessio, e Durazzo.
  2. Polina.
  3. Una delle cime del Pindo, ora Metzovo che divide l’Epiro dalla Tessaglia. – La città d’Argo menzionata subito dopo è Filoquia all’estremità orientale del golfo Arta.