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202 | della geografia di strabone |
con barche cucite1: perocchè i venti facilmente scoprono e poi ricopron di nuovo quei banchi di sabbia in modo che quelle paludi non possono più attraversarsi con grandi barche. Ha poi quel golfo tre isolette, e banchi di sabbia e piccoli scogli lungo la spiaggia.
Chi esce di questo golfo trova a sinistra una piccola città, e Bel-Porto2 soggetto ai Chersonesi. Perocchè si spinge verso il mezzogiorno una gran punta, ch’è parte di tutto il Chersoneso, e sulla quale è fondata una città chiamata Chersoneso3 anch’essa, colonia degli Eraclioti del Ponto. Questa città è distante dal Tira quattro mila e quattrocento stadii, chi li misuri seguitando la spiaggia. Quivi è il sacrario di Partenia; una Dea, dalla quale riceve il nome anche il promontorio che trovasi a cento stadii dalla città e si dice Partenio; e quel sacrario ha una cappella e una statua del nume. Fra la città ed il promontorio predetto sono tre porti; poi l’antica Chersoneso in rovine; e dopo di questa un porto d’angusta bocca, dove più che in ogni altro luogo i Taurii (scitica nazione) esercitavano il loro ladroneccio, assalendo coloro che vi si riparavano: chiamavasi Porto dei Simboli4. Questo ed un
- ↑ Probabilmente barche fatte di vimini coperti di pelle cucita. (Edit. franc.).
- ↑ Καλὸς λιμὴν. Le edizioni originarie leggono καὶ ἄλλος λιμὴν, ed un altro porto. Il Casaubono pel primo propose la correzione del testo.
- ↑ Uret.
- ↑ Nel greco moderno Sybula. Il porto menzionato subito dopo dicesi ora Halice.