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ogni vite ed a vivere senza vino. Del resto egli all’ultimo morì, ucciso da alcuni che gli si ribellarono, prima che i Romani mandassero contro di lui un esercito. Coloro poi che successero alla sua signoria, la divisero in parecchie parti; ed anche l’esercito che Cesare Augusto vi spedì di recente, trovò quella regione divisa secondo alcuni in cinque, secondo altri in quaranta parti: ma anche queste divisioni sono a seconda delle circostanze, e variano nei varii tempi. E v’ha anche un’altra divisione di quel paese, rimasta fino ab antico, cioè che alcuni si chiamino Daci ed alcuni Geti: e Geti si chiamano quelli che sono volti al Ponto Eussino ed all’Oriente; Daci quelli che stanno dalla parte opposta, verso la Germania e le sorgenti dell’Istro; i quali io credo che anticamente si nominassero Davi, e che di qui poi anche fra gli Attici si dessero frequentemente ai servi i nomi di Geta e di Davo. E questa opinione è più credibile di quell’altra, secondo la quale cotesti nomi sarebbero provenuti da quegli Sciti che si chiamano Daj: mentre costoro abitano più lontano verso l’Ircania, nè è probabile che fin di là si conducessero servi nell’Attica. Perocchè usavano allora d’imporre ai servi o il nome stesso dei luoghi d’onde traevansi, come Lido e Siro, o quelli che fossero più usitati presso le proprie loro nazioni, per esempio Mane o Mida quelli che venivan di Frigia, Tibio quei della Paflagonia. Del resto la nazione dei Geti sollevata da Berebista a tanto di altezza s’immiserì poi pienamente, così per le discordie intestine, come per opera dei Romani: e nondimeno può mandar tuttavia