Pagina:Della geografia di Strabone libri XVII volume 3.djvu/20

12 della geografia di strabone

discerne, e l’entrarvi è malagevole; se non che la pratica vince anche le cose difficilissime.

Anticamente adunque, come già dissi, la sponda di questo fiume era abitata da moltissimi Celti. Le maggiori fra le celtiche nazioni erano quelle de’ Boj e degli Insubri, e quei Senoni i quali, insieme coi Gesati, corsero un tempo sopra la città di Roma e se ne impadronirono1. Ma i Romani poi li distrussero pienamente; e discacciarono i Boj dalle loro sedi. Questi allora essendosi tramutati alle vicinanze dell’Istro, abitarono insieme coi Taurisci e fecero guerra ai Daci finchè tutta la loro gente non rimase distrutta, lasciando a’ circonvicini quella parte d’Illiria ch’essi occupavano e ch’è tanto doviziosa di pascoli. Gl’Insubri invece sussistono tuttavia: e la loro metropoli è Mediolano2. Anticamente fu un borgo (perocchè allora abitavano tutti in borgate); ma ora è una ragguardevol città, situata al di là del Po, e quasi in contatto colle Alpi. Ivi presso è anche Verona, città grande essa pure; e Brescia, Mantova, Reggio3 e Como, minori di quelle due. E fu Como una mediocre abitazione: ma Pompeo Strabo, padre del gran Pompeo, la ripopolò dopo che i Reti abitanti al di sopra di essa l’avevano disertata; poscia Caio Scipione vi condusse anch’egli circa tre mila per-

  1. Credesi che Strabone confonda in una due diverse spedizioni dei Celti o Galli.
  2. Milano.
  3. Non pare possibile che Reggio (Rhegium Lepidum) sia mai stato parte della Gallia Transpadana dei Romani. Quindi gli Edit. franc. credono che debba forse leggersi Bergamo.