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162 | della geografia di strabone |
rono mai dall’infestare l’Iberìa coll’armi finchè non l’ebbero soggiogata tutta, distruggendo i Numantini, Viriato e poi anche Sertorio, ed all’ultimo i Cantabri debellati da Cesare Augusto. Così pure la Celtica, al di qua e al di là delle Alpi, e con essa anche la Ligustica da prima furono conquistate a parte a parte; ma il Divo Cesare poi, e dopo di lui Augusto con una guerra generale, la ridussero tutta intiera nella loro obbedienza. Ed ora fanno guerra ai Germani, movendo dai paesi predetti, come da luoghi acconcissimi a cotal fine; e sopra que’popoli hauno ornala già la patria di alcuni trionfi.
In quanto alla Libia, da prima ne consegnaron tutta quella parte che non era de’Cartaginesi1 ad alcuni re dipendenti da loro; i quali col tempo essendosi ribellati, essi li distrussero. Ora poi la Manrosia e molte altre parti di Libia vennero in potere di Juba per la sua benevolenza e amicizia verso i Romani. Lo stesso accadde anche dell’Asia; perocchè da principio la governarono re dipendenti da Roma: ma essendo poi questi venuti meno, come successe dei re Attalici, e di quelli di Siria, di Paflagonia, di Cappadocia e d’Egitto; od avendoli invece distrutti i Romani stessi per averli provali ribelli, siccome accadde a Mitridate Eupatore ed all’egizia Cleopatra, ne conseguitò che tutti i paesi al di qua del Fasi e dell’Eufrate, fuor solamente
- ↑ Ὁση μὴ Καρχηδονίων Pare che gli Edit. franc. leggessero invece ὅση ἦν Καρχηδονίων, giacchè traducono tout ce qui dépendait de Cartage.