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libro sesto 161

Celti abitanti nelle vicinanze del Po, e li fecero cessare dalla soverchia loro licenza; quindi i Sanniti, e dopo costoro debellarono i Tarentini e Pirro. Appresso poi conquistarono il restante di quel paese che ora dicesi Italia, fuor solamente la parte lungo il Po. E mentre quivi durava tuttora la guerra, passarono nella Sicilia; e tolta quell’isola ai Cartaginesi1 si volsero di bel nuovo contro i popoli situati sul Po. Ma continuando ancora quella lotta discese Annibale in Italia; e così avvenne la seconda guerra contro i Cartaginesi, e non molto dopo di questa la terza; nella quale Cartagine fu distrutta2; e così i Romani ebbero a un tempo stesso la Libia e quella parte d’Iberia che tolsero ai Cartaginesi. Insieme con questi eransi uniti anche gli Elleni e i Macedoni e quei popoli dell’ Asia che sono al di qua del fiume Ali e dei Tauro; d’onde i Romani furono condotti a soggiogare anche costoro dei quali erano re Antioco, Filippo e Perseo3. Allora quegl’Illirii e quei Traci ch’eran vicini agli Elleni ed ai Macedoni cominciarono anch’essi a far guerra contro i Romani; la quale poi non fini, se non quando furono soggiogati quanti popoli stavano al di qua dell’Istro e dell’Ali. A questa medesima sorte soggiacquero anche gl’Iberi ed i Celti e quanti altri ubbidiscono ora ai Romani. Perciocchè questi non cessa-

Strabone, tom. III. ii
  1. L’anno 241 prima dell’E. V.
  2. L’anno 146 prima dell’E. V.
  3. Antioco cedette l’Asia minore nell’anno 189 prima dell’E. V. Perseo fu fatto prigioniero nel 167, e per questa vittoria la Macedonia divenne provincia romana.