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libro sesto 127

fermò il suo soggiorno. Archia frattanto, approdato a Zefirio, e trovativi alcuni Dorii colà pervenuti dalla Sicilia dopo essersi disgiunti da que’ loro compagni che fondaron Megara, li prese con sè, e postosi in mare andò a fondar Siracusa con loro. Questa città s’accrebbe poi e per la naturale fertilità del terreno, e per la buona condizione dei porti. I suoi abitanti divennero principali nella Sicilia: sicchè i Siracusani, quantunque soggetti alla signoria dei proprii tiranni, poterono far da padroni sugli altri popoli; e quando ebbero riacquistata la libertà liberaron coloro ch’erano dominati da’ barbari: de’ quali alcuni eran nativi abitatori di quell’isola, altri vi s’erano trasferiti dal continente. Perocchè gli Elleni non lasciavan che alcuno di costoro abitasse la spiaggia marittima, ma non ebbero forza di cacciarli del tutto dalle parti mediterranee; e però vi duravano tuttavia i Siculi, i Sicani, i Morgeti, ed alcuni altri che abitavano l’isola, e fra i quali erano anche gl’Iberi. Questi, al dire di Eforo, si credeva che fossero stati tra i barbari i primi abitatori della Sicilia; ed è probabile che Morganzio fosse fondato dai Morgeli. Fu questa, già tempo, una città, ora non è più. Quando i Cartaginesi approdarono alla Sicilia non si astennero dal maltrattare nè i barbari, nè gli Elleni; ma i Siracusani però tennero loro fronte. I Romani poi e discacciarono i Cartaginesi, e presero d’assedio Siracusa.- Finalmente nella nostra età, avendo Pompeo maltrattata insieme con altre città anche quella di Siracusa, Cesare Augusto vi mandò una colonia, che la restaurò in gran parte. Anticamente essa compren-